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L'altra Ungheria

Ancora una volta, la stampa torna a mostrare l'immagine di Ungheria, la seconda città più importante, Miskolc, torce volanti e slogan intimidatorio contro la comunità rom gridando "noi non li lasceremo soli" .Una radicalità che si basa sulla legalità del paese Magyar nell'ambito delle politiche condotte dal neonazista acronimo Gabor Vona, che offre un quadro di che " Un altra ungheria ", in cui sono posizionati, non solo contro gli stessi rom, ma anche, contro la stragrande maggioranza degli ungheresi che vogliono una convivenza pacifica e rispettosa e anche un aiuto per i più svantaggiati.

 

 Infatti, all'inizio di questo mese, abbiamo avuto l'opportunità di visitare una parte dell'Ungheria, dove possiamo costatare personalmente l'atteggiamento inequivocabile di sostegno, che con la sua comunità rom, mantiene numerose autorità locali e regionali 

che non esita ad avere i meccanismi necessari perche, in coordinamento con le organizzazioni rom stessi, sono lanciato diverse iniziative che promuovono un miglioramento delle loro condizioni di vita e le prospettive, con particolare attenzione per l'attenzione rivolta ai bambini.

 

Naturalmente, sappiamo che questo non è il caso di tutto il paese, soprattutto nelle regioni e nei comuni più influenzati dal Jobbik., Luoghi che stanno dando origine a conflitti che noi tutti conosciamo, come quello che è successo lo scorso marzo, nella città di Gyöngyöspata (vedi), o il numero di attacchi con vittime che caratterizzano i membri del bandito Guardia Ungherese, un'organizzazione paramilitare coperto da Gabor Vona.

 

I precedenti di questo tipo, a cui aggiunge fine  alla manifestazione di massa protagonista di questa settimana contro la più grande minoranza etnica in Ungheria; tutto ci obbliga a non prendere alla leggera il corso degli eventi. Le arrighe opportuniste che si stanno riscontrando contro i gitani in questi momenti di crisi, mettendo in scena insieme con il più puro stile "ariana", con la quale Gabor Vona adorna i suoi discorsi, ci fa ricordare gli atti protagonisti di Hitler,, il quale seppe anche utilizzare un momento cosi difficili, per farsi votare dalla maggiorn parte della popolazione tedesca, che nel suo scontento generalizzato, decise di lasciarsi conquistare da un sentimento nazionalista e escludente.

 

Noi tutti pensiamo che, in fondo, non è possibile il vada al ripetersi cose simili, a un certo punto, le debolezze della società e dei suoi governanti, può anche causare una svolta nell'equilibrio delle forze politiche e portare a una situazione che permette di realizzare le rivendicazioni del più radicale.

Come è successo nella Germania di Hitler, e, come potrebbe anche accadere se Gabor Vona e il suo partito hanno una possibilità.

 

Con circa il 12% dei seggi attualmente disponibili per il partito politico Jobbik, i suoi seguaci impostano che "un altra Ungheria" per incanalare il malcontento di una parte della cittadinanza e placare la sua frustrazione attaccando i più indifesi di quel gruppo di paesi. Una comunita’ zingara, a cui e’ accusata di essere la causa della profonda crisi che e’ stata colpita l’Ungheria molto prima che si estendesse per tutta l’Europa.

 

 Ma tuttavia, qualcosa sembra stia cambiando all'interno della comunità rom di quel paese, sempre più, i movimenti associativi non sono più intimiditi e cominciano a "stare in piedi", sostenendo politiche che consentano loro un giorno, reale uguaglianza con il resto della società. Come ben dimostrato a Miskolc, con una contro-manifestazione che passava parallela a quella organizzata da Jobbik. La consapevolezza di unità e di agire insieme in situazioni come questa, è la chiave per cominciare a mettere le cose al loro posto, e di non consentire o cedere terreno a coloro che vogliono accaparrarsi noi.

José Alfredo Maya Maya

Presidente de la Federación Maranatha de Asociaciones Gitanas

 

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