Il Conflitto Francese
Il Conflitto che persegue tra la Francia e i gitani e’ Molto particolare, essendosi detti e scritti quasi di tutto da quando questo tema e’ stato assalito dal primo primo piano internazionale. Con le espulsioni massive iníciate per Nicolás Sarkozy nell’estate del 2010, un Conflitto con il quale si ha da dire di tutto, anche se si faceva
e si fa molta demagogia da parte dei numerosi pezzi di comunicazione. Cosi’ anche come, da parte dei politici di uno e dell’altro segno, come il caso del primo ministro attuale François Hollande,, il quale si impegno’ con tutto un programma di intezioni per l’inclusione Della comunita’ gitana se avesse raggiunto la presidenta, promesse che, fanno vincere Sarkozy nelle elezioni passate, e sembra che abbia dimenticato totalmente. Raccomandiamo in questo senso, un interesantísima conferenza di Marcel Courthiade nell’ultimo Seminario internazionale Del popolo gitano riferita alle promesse di Hollande e le sue politiche, cosi come l’offerta allo stesso Courthiade nella terza edizione del Seminario con l’origine di questo conflitto spiegato nei dettagli.
Dopo il Mondo gitano abbiamo seguito da Molto vicino ogni movimento e ogni passo di questo conflitto, delle politiche del gobernó gallo, e dei provvedimenti che la Commissione Europea ha adottato in ogni momento. Per quello abbiamo sentito parlare in tutto il periodo Della demagogia facile e dei sensazionalisti che piacciono tanto ai mezzi di comunicazione facendo restare la prospettiva alla realta’ sociale e politaca di quanto raccontato. Non è inutile che , per esso, il protagonista principale del più duro faccia a faccia avvenuto nella Commissione Europea, Viviane Reding, sceglie Mondo Gitano per trasferire mediante un avviso
La volontà fissa dell Esecutivo Europeo per impedire i comportamenti che vulnerano alcuni dei diritti fondamentali che , come i cittadini europei, ospitano i gitani della Francia o di qualche altro luogo in Europa
François Hollande non solo ha mancato le sue promesse in quasi tutti i punti che lui stesso aveva proclamato tramite i mezzi di comunicazione , riunioni e conferenze, sennonché, inoltre, ha situato al fronte della Borsa Interna una persona che continua le politiche di espulsione promosse per Sarkozy
Se Hollande avesse compiuto le sue promesse, se fosse stato fisso nei suoi propositi
E fiducioso nelle sue firme, la Francia sarebbe potuta essere un modello di inclusione, dato che la percentuale dei gitani che risiedono li non è molto significativo rispetto ad altre minoranze e culture.
Senza sequestro , con questa ostinazione, lontani dal riuscire on quel che essi sperano, cosi soli conseguono a immortalare un conflitto che si aggraverà con il tempo, danneggiando ancora di più l'immagine di un paese che , fino ad oggi, capeggiava la difesa dei diritti dei cittadini.
Anche come conseguenze di queste politiche si da , in certi casi , via libera per il quale le organizzazioni xenofobe e, inclusi politici, ci cimentano a realizzare azioni e dichiarazioni come dal deputato e sindaco della città di Cholet, Gilles Bourdouleix,, che manifestò " chissà Adolf Hitler non giustiziò gitani a sufficienza".
A tutte le azioni fatte allo stesso modo manca un azione e causa una conseguenza
Non è possibile che i più piccoli dubbi di cui le "maniere" e le politiche che un presidente impone nel suo paese , si estendano al di fuori dell suo ambito di controllo
Se Hollande fosse stato coerente con le sue promesse, la situazione sarebbe ben diversa e, difficilmente , nessuno si sarebbe permesso di pronunciare dichiarazioni cosi terribili come allarmanti
José Alfredo Maya Maya
Presidente de la Federación Maranatha de Asociaciones Gitanas
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